lunedì 10 agosto 2009

Vittime, sfollati e quel che resta delle loro case...Incubo a Viareggio

Dopo poche ore dall'esplosione nei pressi della stazione di Viareggio causata dal deragliamento di un treno merci, il bilancio è stato tragico: almeno 15 morti, 3 dispersi e una trentina di feriti di cui alcuni in gravissime condizioni, secondo i dati forniti dalla Protezione civile e confermati in un secondo momento dalla Asl. Tra le vittime ci sono stati due bambini (i loro corpi sono stati recuperati sul posto) oltre ad alcune persone che si trovavano lungo la strada che costeggia la ferrovia e alcuni abitanti di due palazzine crollate. Tra i morti i primi identificati sono stati un operaio 42enne Rosario Campo, originario del Ragusano, e Hamza, un 17enne immigrato marocchino, morto per salvare la sua sorellina di 2 anni. Danni erano visibili anche su altri edifici limitrofi. Mille persone sono state evacuate dalle loro case. Due persone sono state estratte vive dalle macerie: si tratta di marito e moglie.

Per ore c'è stato un pellegrinaggio ininterrotto di amici, parenti e conoscenti al pronto soccorso dell'Ospedale Versilia, dove si era concentrata l'emergenza sanitaria. I feriti, tra cui molti ustionati, sono stati distribuiti tra gli ospedali di Pisa, Massa Carrara, Firenze, Milano, Parma, Roma e Genova.
L'incidente ha causato il crollo e l'incendio di molte palazzine e case. Le persone evacuate dalle loro abitazioni in seguito all'esplosione «sono un migliaio». Lo ha detto il sindaco, Luca Lunardini, spiegando che 700 di queste sono state accolte «hanno trovato alloggio presso amici e parenti, mentre degli altri 300 si è occupato il Comune». Le 300 persone di sui si è fatta carico l'amministrazione comunale sono state inserite sia presso alberghi che hanno dato disponibilità, sia presso una sorta di tendopoli, sia presso alcune associazioni di volontariato.

E' una lunga catena di famiglie distrutte nell'intimità della loro abitazione quella che emerge un mese dopo l'esplosione del treno nella stazione ferroviaria di Viareggio. A coloro che sono morti nell'immediatezza dello scoppio, e che hanno avuto funerali solenni allo stadio dei Pini, si sono aggiunti i feriti gravissimi che nei giorni successivi non ce l'hanno fatta e sono deceduti mentre erano ricoverati nei centri grandi ustionati degli ospedali di varie città italiane. E così appare chiaro che quasi tutte le 28 vittime, tranne pochi eccezioni, facevano parte di nuclei familiari portati via dal fuoco. E' il caso di Mauro Iacopini, 60 anni ed Emanuela Milazzo, 63, marito e moglie deceduti a distanza di giorni dopo la figlia Elena, 32, e il genero Federico Battistini, 32.

Una famiglia completamente distrutta poco tempo dopo le nozze di Elena e Federico. Morte a Genova anche Sara Orsi, 24 anni, che gestiva un'agenzia immobiliare, e la madre Roberta Calzoni, 54: avevano provato a salvare il marito costretto da una malattia su una sedia a rotelle, poi illeso perché protetto da una porta; da quella sera l'uomo ha smesso di parlare. Vicende familiari che si aggiungono a quelle della famiglia Piagentini di cui sono superstiti Leonardo, otto anni, ed il babbo Marco, ricoverato in gravi condizioni a Padova: dei Piagentini non ci sono più Luca, 5 anni, raggiunto dal fuoco nell'auto con cui i suoi volevano scappare, Lorenzo, 2 anni, morto al Meyer di Firenze due giorni dopo, e la mamma Stefania Maccioni, 40.

Nella famiglia marocchina Ayad di cui è rimasta unica superstite Ibi, 21 anni che, in una tragica successione, ha perduto il fratello Hamza, 16 anni, giovane 'eroe' dei primi racconti dei soccorritori per aver tentato di salvare la sorellina Iman, tre anni, morta in ospedale a Roma, il padre Mohamed, 51 anni, e la madre Aziza, 46.

Sopra gli Ayad vivevano i fratelli marocchini Boumalhaf, Nouredine, 29 anni rientrato da poche ore dal Marocco, e Abdellatif, 34. Entrambi sono morti con i loro progetti insieme all'amico Rachid Moussafar, 25, loro ospite. Circostanze fatali hanno strappato la vita a Antonio Farnocchia, 51 anni, fornaio padre di due figli, raggiunto dall'esplosione nel tragitto di 500 metri da casa al forno dove stava andando a lavorare; a Rosario Campo, imprenditore di 42 anni immobilizzato dal fuoco nella posizione di guida, a cavalcioni, della sua Yamaha 650 mentre stava andando in ufficio a riprendere il telefonino, lasciato lì per una banale dimenticanza; ai coniugi Bonuccelli, cioé Claudio di 60 anni e Nadia Bernacchi, 59, che avevano preso in affitto una casa di via Ponchielli solo per 15 giorni, il tempo dei lavori edili nella propria abitazione.

Morti anche Alessandro Farnocchia, 45, direttore di un negozio di abbigliamento, e, nel suo letto 'nonno' Mario Pucci, 90 anni, e la sua badante romena, Ana Habic, 42, ritrovata mentre afferrava la maniglia della porta. La sfortuna si è accanita sulle sorelle Ilaria e Michela Mazzoni, che già avevano perso i genitori e che il fuoco ha ucciso nella loro casa.

Il dna è stato decisivo per dare un nome ai resti dell'ecuadoregna Magdalena Cruz Ruiz Oliva, 40 anni, per giorni senza nome all'ospedale di Carrara, e per cancellare dalla lista dei dispersi l'ultimo nome, quello di Andrea Falorni, 'Scarburato' per gli amici del club di appassionati motociclisti, uscito di casa per portare il cane. Falorni è scomparso nell'esplosione che ha ucciso anche la moglie Maria Luisa Carmazzi, travolta dalle macerie della loro casa. Lo hanno riconosciuto il 15 Luglio, ad oltre due settimane dalla strage, col Dna ricavato da un frammento osseo trovato in via Ponchielli sotto le macerie.

Il 9 agosto, le vittime della strage della stazione di Viareggio si fermano a 29 con la morte di Emanuela Menichetti, 21 anni, che la sera della tragedia era andata a trovare l'amica Sara Orsi nella sua casa di via Ponchielli, anche lei vittima. Le due amiche gestivano una agenzia immobiliare.Emanuela Menichetti, di Torre del Lago, era tra i feriti critici e doveva essere sottoposta a breve ad un altro intervento chirurgico. In città la scomparsa di Emanuela ha destato commozione ed ha fatto tornare la preoccupazione per gli altri ricoverati ma il numero di vittime si è arrestato a 29.Sono ancora sette i feriti ricoverati negli ospedali della Toscana e del Nord Italia che lottano continuamente contro la morte. A Torino c'è Anna Chiara Maccarone, 61 anni, di Stazzema (Lucca), le sue condizioni stanno migliorando. A Cesena è ricoverata Claudia Frasca, 36 anni, mentre Laura Galli, 56 anni, è a Milano in rianimazione, dove è stata sottoposta ad un intervento innovativo di chirurgia plastica sperimentato in Italia proprio sulla paziente viareggina. A Milano è ricoverato in rianimazione anche Ihsan Ul Haq, 44 anni, pachistano. Marco Piagentini, 42 anni, papà di Leonardo, è a Padova. L' uomo ha perso nella strage la moglie e due figli. A Pisa Cisanello ci sono Elisabeth Silva, 40 anni, e Marina Galano, 45 anni.














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