mercoledì 1 luglio 2009

Contestato Silvio Berlusconi durante il suo sopralluogo a Viareggio

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, costantemente informato del disastro per tutta la mattinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, e dal responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, è arrivato nel pomeriggio a Viareggio e ha effettuato un sopralluogo alla stazione. Il premier si è soffermato con i vigili del fuoco chiedendo spiegazioni sul tipo di intervento che si sta realizzando ed è passato davanti alle abitazioni che sono crollate e dove si cercano ancora alcuni dispersi. Al suo arrivo nella zona dell’incidente in Largo Risorgimento Berlusconi è stato contestato da un piccolo gruppo di cittadini. Dopo momenti di tensione tra chi protestava e alcuni gruppi di sostenitori del premier, il presidente del Consiglio è stato applaudito. Poi diretto al Municipio. La visita è durata circa 15 muniti. «Il governo già nel prossimo Consiglio dei ministri decreterà lo stato di emergenza e stanzierà i soldi necessari per la ricostruzione delle case distrutte, che sarà nostra al cento per cento» ha successivamente spiegato il premier durante una conferenza stampa al comune di Viareggio.

In Toscana è arrivato anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Se scopriremo che le norme per la sicurezza nel trasporto dei materiali pericolosi non sono adeguate - ha affermato il responsabile del Viminale - le cambieremo. Anche in Europa». Dal canto suo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha nominato una Commissione di inchiesta. Intanto è stato reso noto che il governo riferirà mercoledì alla Camera sull'accaduto.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «profondamente colpito dal catastrofico incidente», in una telefonata al sindaco ha espresso i suoi sentimenti di «partecipazione al dolore delle tante famiglie colpite e di vicinanza all'intera cittadinanza».

Appresa la notizia dell'incidente, anche Benedetto XVI ha espresso «profonda partecipazione» al «dolore che colpisce l'intera città».